Di nuovo Africa
Esco che è già giorno, la nave veloce fiancheggia la costa sarda, riconosco l’isolotti tra Olbia e S.Teodoro. C’è poca gente sulla nave, quasi tutte famiglie tunisine che stanno tornando in patria e tanti camionisti nord africani come Fathi, un camionista Libico che parla bene francese ma si arrangia anche con l’italiano. È subito gentile e ci offre il pranzo, lo incuriosiamo, in effetti siamo anomali coi nostri zaini grandi. Ce ne stiamo fuori nel caldo sole mediterraneo tra tunisini che fumano il narghilé e bevono birra. Già dalla traversata si capisce che i tunisini hanno un rapporto molto più disinvolto con l’alcool rispetto ai marocchini. Rientriamo e troviamo Fathi, ci troviamo a chiacchierare con due libici e un tunisino, sembrano amici da una vita, ma in realtà si sono conosciuti solo sulla nave, ci scambiamo gli indirizzi e ci dice di chiamarlo quando vogliamo entrare in libia, spiegandoci che se la richiesta la fa un cittadino libico, possiamo avere il visto. Si vede l’Africa, le prime isole brulle della Tunisia e poi la baia di Tunisi. Un veloce controllo alla dogana e poi con un petit fino alla stazione dei louage (corrispondente tunisino dei grand taxi marocchini). Dobbiamo pazientare un po’ prima che si formi l’equipaggio, ma poi si parte destinazione Sfax, città costiera da dove prenderemo il traghetto per le isole Kerkennah, ho deciso che sarà questa la nostra prima meta. Da Torres a Tunisi sono successe troppe cose, c’è bisogno di farle decantare, aggiornare il sito e spedire i primi servizi.