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Il Senusso e il Norvegese
Mentre si compra la frutta ci ferma un tipo con una gran parlantina e ci invita a bere un the, è un paffuto ridaccione sulla trentina tutto entusiasta della sua esperienza di cuoco a Dubai, è tornato da pochi mesi a Dakhla, il suo paese di origine, per aprire un ristorante di pesce, ma è deluso dai suoi compaesani che mi dice vogliono mangiare sempre le solite cose “i gamberi” dice “gli fanno paura perché gli sembrano scorpioni, i calamari schifo e il pesce non lo vogliono” per vendere qualcosa deve fare i soliti panini coi fegatelli, ma di questo non si preoccupa perché a Dubai ha guadagnato tanto, 3500 euro al mese, 26000 pound che per un egiziano sono uno sproposito, qui la gente mediamente guadagna 200 o 300 pound al mese. È rimasto folgorato dal piccolo emirato arabo e dalla ricchezza dei russi e aspira ad andare in Spagna, Francia e soprattutto in Italia, per imparare i segreti della  cucina italiana, il suo problema è che per ottenere i visti a quanto pare, oltre che di tanti soldi, c’è bisogno anche di forti raccomandazioni. La sua famiglia è una di quelle che si è trasferita qui con la creazione della New Valley e le sue origini sono libiche da parte di mamma e turche quelle del babbo, si chiama Youseff Senussi, a sentire Senussi mi incuriosisco, il rigore e la disciplina dei Senussi mi affascina e la storia di Omar al-Muktar ancora di più, mi dice che suo nonno era un vero Senusso, uno spirito guerriero che coltivava il mito di Omar al-Muktar e odiava gli italiani, ma lui non la pensa così, lui è Senusso solo di nome, ama l’alcool e i costumi occidentali, non mi turba tanto quello che mi dice ma come lo dice, come se ostentasse il distacco dalle sue origini per farsi benvolere da un occidentale, comunque è sempre interessante trovare qualcuno che ha voglia di raccontarsi un po’. Ritornati al nostro nuovo alloggio, mentre si mangia la macedonia nell’aveggio di latta seduti sulla murella, arriva un tipo nordico che ci guarda un po’ curioso e poi chiede “egiziani o turisti?” Si chiacchera un po’è un norvegese che risiede in svizzera e viaggia da solo con la sua moto da un anno e pensa di continuare per un altro anno, arriva da Al Fayoum ed è diretto a Farafra, ci scambiamo un po’ di informazioni sui luoghi visitati, lui è molto interessato al Deserto Bianco e a Siwa, io alla zona del Fayoum, Luxor e Assuan.
In serata un altro incontro interessante, ma di tutto altro genere, fra gli alberi di un giardino vediamo un bel gruppo di pipistrelli giganti che svolazzano fra le fronde delle palme, hanno un’apertura alare di una quarantina di centimetri e sembrano tarponi volanti, probabilmete di giorno riposano in qualche rudere della città vecchia, sarebbe bello trovare il rifugio di questi pipistrelloni.