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Un mondo che fa mangiare i Bimbi dalle mosche
Sul cantiere vicino a casa i lavori proseguono, i mattoni cotti vengono portati a spalla fino al terzo piano con un sistema efficace ma tanto faticoso, alcuni li portano sulla spalla come si è sempre fatto anche noi sul cantiere, altri li legano con una corda, in particolare c’è un ragazzo seccarone baffuto che ne porta un numero spropositato, inizia a preparare il carico mettendo tre mattoni spianati e poi prosegue incrociandoli facendo una pila alta un metro, dopodiché ci passa la corda intorno, la gira con un nodo alla muratora, poi prende un sacchetto vuoto di un ballino di cemento se lo appoggia sul groppone e tenendo il carico con la corda se lo appoggia sulla schiena e inizia a salire fino all’ultimo solaio. Lavorano sodo senza chiacchierare e si vede che c’è l’orgoglio nel costruirsi la casa nuova, anche la sabbia viene portata su a spalla riempiendo i sacchetti vuoti di cemento. Mut sta cambiando velocemente e in questo quartiere di case ancora costruite in mattone crudo tutti ambiscono ad avere una moderna casa in muratura, sicuramente a livello paesaggistico e anche culturale è una grande perdita, ma a guardare la volontà e la fatica di queste persone provo una grande ammirazione. Tutt’intorno c’è tanta miseria, ci sono tanti bimbi che trasmettono sempre allegria e vitalità però quando li vedi giocare tutti sporchi nelle discariche, con le mosche negli occhi, in bocca e nel naso, la sensazione di tristezza e ingiustizia supera tutte le altre, non si può accettare passivamente un mondo che fa mangiare i bimbi dalle mosche.