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Il porto dei corallari e la pentola segreta
Appuntamento con Ciccio alle undici al porto dei pescatori dove c'è la sede della sua attività principale, quella di grossista del pesce, qui ci sono gli uffici,la grande cella frigorifera e il Tir che guida il figlio con il quale due volte a settimana si imbarca carico di pesce da TUnisi per Palermo. Incontriamo anche Mustafa il socio tunisino che ci dice di risentirci lunedì.
IL porto peschereccio di BIzerte è piuttosto grande, è come un lago artificiale con ingresso ridossato da una lunga diga, nella parte più esterna ospita le grandi paranze di ferro che sono così rugginose da sembrare relitti, mentre quella interna è formata da tre moli dove sono ormeggiate le barche di legno da pesca costiera e ci sono tante barche di corallari che si riconoscono per le camere iperbariche (alcune ne hanno anche quattro) e per le grandi manichette gommate.La costa settentrionale della Tunisina è famosa da secoli per la ricchezza e la qualità del suo corallo, qui in tanti sopratutto italiani si sono arricchiti velocemente con "l'oro rosso".
Alla fine del secondo molo, nascosto da reti accatastate e da gallegianti e segnali, un pentolone sta bollendo sopra un fornello a gas, i "pescatori peccatori" non gradiscono le foto che mi viene di fare al pentolone del Ramadam e al pacco di pasta che fa capolino da dietro una stagna gialla, e mi invitano ad allontanarmi mentre un ragazzino ingenuamente nasconde il sacchetto di pasta. Mancano pochi giorni alla fine del Ramadan e l'attesa per l'Eid è sempre più forte, anche (sopratutto) per chi non rispetta i precetti della religione islamica ed è già partito il totoluna per capire in quale giorno inizierà la festa.