Ciber frate (internet con ciambella per i continentali)
Andiamo da Tambone, è legato a un palo della luce e guardato a vista dal custode ingaggiato dal rosso. Il giovane Asserdun è diventato la mascotte del parcheggio, mi sento in colpa per averlo portato via dai pascoli della montagna e averlo costretto alla tristezza di un piazzale asfaltato, ma Driss ha detto qui !! A Targuist non esiste la polizia, o perlomeno non si vede, la repubblica del Rif aveva nemici potenti, quella del kif i potenti c’è l’ha a protezione.
Oggi è giorno di Souk, andiamo a vedere, chiaramente non c’è il fascino dei mercati di montagna, i mercati arrivano con i pulmini e i camion e le merci sono omologate, però è un posto vero non ci sono merci per turisti, i banchi più grandi sono quelli di frutta e verdura e poi ci sono tanti banchi di pesce, con sardine, paraghi e triglie che ci ricordano che il mediterraneo è a meno di quaranta chilometri. La parte più originale del mercato è il reparto gastronomico dove grigliaroli in fila sfamano mercatai e compratori, si mangia su tavolacci sotto tende cenciose, con l’equivalente di un euro ti mangi una decina sardine. Nel mercato la partecipazione delle donne è minima, le poche presenti sono vestite in modo tradizionale acquistano silenziose e si dileguano velocemente.
Sono iniziati gli europei di calcio e i cafè sono pieni di gente che guarda le partite, anche se in realtà nessuno sembra veramente interessato, mentre sorseggio un panacee (frullato con tanti frutti diversi) assisto a un incontro di incravattati, politici e affaristi e portaborse arrivati con le classiche  mercedes dai vetri scuri, si siedono intorno a un tavolo strapieno di dolci, ma se li godono poco  tutti concentrati a fare la risata più sguaiata e rumorosa quando il capo fa la battuta, mi fanno pena tutti sudati e forforosi nelle loro divise da bara. Passa Driss, ci diamo appuntamento fra un paio d’ore per fare una chiaccherata. Vado a internet, il collegamento viene e va ma il gestore compensa la poca efficienza con la distribuzione gratuita di frati caldi, dopo un paio d’ore non ho combinato granchè però so’ satollo. Andiamo all’appuntamento fissato con il mio amico, come tutti i Berberi anche Driss rimarca l’orgoglio Berbero e il valore assoluto dell’amicizia sopra ogni questione religiosa o economica che sia, mi dice che lui è rosso come tanti Berberi del Rif perché sono discendenti degli europei del nord  che sconfissero i Romani, Driss mi parla dei vandali di Gianserico che entrarono in Africa da Gibilterra nel quarto secolo dopo Cristo, conquistarono velocemente il nord d’Africa e poi saccheggiarono anche Roma. È bello parlare di storia così, in un cafè parlando con gesti e parole inventate, seduti in un posto frequentato da gente di malaffare sorseggiando cafè noir. Si avvicina a noi un tipo serioso che si presenta come coltivatore di legumi, parliamo un po’ e poi lancia un’ anatema contro la droga e i traffici illeciti accorato ma poco convincente e poi si allontana, Driss mi spiega che come quasi tutti qui commercia droga e voleva provare a vendermi qualcosa, nessuno capisce perchè sono qui se non voglio comprare o vendere niente, Targuist, mi dice, è la capitale del traffico della droga, qui si svolgono gli affari importanti e si gestiscono i traffici, non a Ketama che è una zona di coltivazione ma è anche un po’ un cinema per i turisti dello sballo. Qui le forze dell’ordine non si vedono mai, è tutto organizzato bene e mi raccomanda attenzione per domani “ atencion ombertò attencion,  pas confidence, domain pas confidence su la piste”.

Ci salutiamo dandoci appuntameto domattina alle cinque da Tambone.