Domani finalmente si parte, bisogna alleggire al massimo il bagaglio in vista delle ripide montagne del Rif, facciamo un sacco con i vestiti superflui e lo portiamo alla scuola, ci penserà Mohamed a distribuire le cose. Devo comprare lo zaino piccolo che porto in spalla, quello vecchio è distrutto e non ce la fa più, il suo l’ha fatto egregiamente il glorioso berghaus rosso comprato alla fiera del turismo verde a Parma il 28  marzo del 1996 lo lascio insieme al resto al liceo linguistico, ma le mille avventure condivise me le porto con me.
Un nuovo zaino, è un marocco tarocco ma è arancio viottolo e non è poco.
Passo gran parte della giornata a scrivere e a leggere le notizie dall’Elba, dove prevalgono i toni allarmanti per la crisi turistica ampliamente annunciata, mi sento un profeta ma non è assolutamente una soddisfazione e “i prenditori”, come li aveva brillantemente apostrofati il saggio Mendolone, che fanno? Se la prendono con Tozzi che dice cose vere, talmente vere da sembrare banali.