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E’ il grande giorno, usciamo e le vie sono già piene di persone bandierodotate, c’è polizia da tutte le parti ed è arrivata anche la televisione. Ci sono tante donne con i bimbi piccoli in spalla a gelare sotto il nevischio, inquadrati come balilla dalle scuole arrivano gli studenti tutti in fila indiana con la loro bandierina inneggiano al re e si posizionano lungo le transenne per riempire i vuoti. C’è veramente tanta gente la città è praticamente paralizzata Mohamed VI arriverà in serata ma le vie già bloccate e la gente è tutta a bordo strada, ci sono dei “complessini folk” dell’ organizzazione che intrattengono la folla. In un crescendo di eccitazione e congelamento sta arrivando il momento fatato: il passaggio del re, stendono un infinito tappeto rosso, mentre il gran cerimoniere in un delirio da checca isterica fa spostare tutte le telecamere. Nevischia mentre si schierano le autorità civili e religiose, i tonaconi bianchi degli uomini di moschea bagnati dal nevischio e mossi dal vento creano un effetto fantasma formaggino.Vengo preso di mira da tre bulli che si atteggiano a servizi segreti con tanto di cuffiettina  radio ostentata a mo’ di auricolare, sono incazzati perché faccio le foto mi intimano ad andare via e vogliono vedere i documenti, più li ignoro e più si incazzano, si vede che mi troncherebbero volentieri ma si capisce bene che hanno ordini precisi di non toccare i turisti e  i coglioni si sfogano con un tranquillo omino colpevole di aver sfiorato uno di loro.
Sembra di esse’ infondo al Volteraio ai tempi d’oro del rally, ogni tanto si sente un rumore e tutti si agitano, anche qui passano gli apripista coi lampi, finalmente arriva il momento atteso, in parata su una vecchia mercedes decappottabile arriva il re, scende di macchina e a passo svelto cammina per una cinquantina di metri salutando le autorità prostrate, poi rimonta in macchina e va al palazzo reale, il tutto dura una ventina di secondi. La festa per oggi è finita, domani si replica. Lentamente riusciamo ad uscire dalla calca, sentiamo chiamare “zirina zirina” è Bedha  una delle sorelle maggiori di Moha venuta a Midelt per vedere il re, ci salutiamo e ci diamo appuntamento alla tenda fra qualche giorno.