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Da Babilonia a Vergaio
Per provare a far aggiustare la macchina fotografica l’unica cosa da fare è ritornare a Heliopolis al centro canon. Con il tram si scende a Midan Roxy e poi si va alla palazzina delle apparecchiature fotografiche, sembra che la macchina si possa riparare ma per avere la risposta bisogna aspettare una settimana, non c’è alternativa. Si ritorna alla fermata per attendere il tramvai in compagnia di tante studentesse dai veli sventolanti. Il tram è strapieno, anche qui, come sulla metro, ci sono i vagoni per sole donne e il bigliettaio e la solita ciofeca nera mi spediscono nel vagone misto. Arriviamo a Ramses Station quando i muezzin chiamano la preghiera, sui marciapiedi si stendono stuoie e cartoni e la gente tutta in fila comincia a pregare. Non riesco a trovarci niente di mistico ne di religioso in questo allineato ed  alienato prostrarsi verso un muro immersi nella cappa di smog e nel rumore.
In serata facciamo amicizia con Abbas un ragazzo che lavora al Kunst cafè, il posto con la wi-fi gratuita che è diventato la base operativa di elbaeumberto. Abbas è un attore iraqeno di Bagdad, che si è trasferito al Cairo per crescere nella sua professione, ha una grande ammirazione per Roberto Benigni e il suo film preferito è  la Tigre e la Neve, il suo sogno fare un film con il geniale comico di Vergaio.