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Pianosa
Albeggia quando arrivo alla Bonalaccia, ma stavolta Serena dorme. Alle sette arriva Ruggero. Dormo ancora quando arriviamo a Procchio dove troviamo Francesca. Prendiamo la nave al pelo, anzi ci facciamo aspettare facendo incazzare i marinai. A bordo oltre ai soliti amici di Pianosa c’è un gruppo di ragazzi accompagnato dalle guide del Parco. Lasciamo Rio, le miniere e poi si punta su Pianosa, la giornata è bellissima, il vento di ieri ha ripulito l’aria e si vede benissimo l’Elba, Montecristo Pianosa e la Corsica, siamo tutti fuori a ammirare il panorama, meno le guide chiamate dal Parco che se ne stanno chiuse dentro la nave come se avessero paura del sole, carismatiche come un pisello moscio dentro un preservativo. Vediamo saltare anche un branco di lecce che mi fanno sperare nella possibilità di vedere i delfini che però non si vedono. Arrivati a Pianosa non abbiamo tanto tempo, sbarchiamo, mi salutano gli agenti della penitenziaria e i carabinieri e anche gli amici della San Giacomo che come sempre gentili dopo aver caricato la frutta mi aiutano a caricare le canoe sul carrello del trattore, così le portiamo direttamente in deposito. Abbiamo poco meno di due ore ma abbastanza per farsi un giretto, chiesta l’autorizzazione alla forestale andiamo a fare un giro con la bici per visionare i percorsi autorizzati dal parco per la stagione 2008 mentre Serena e Francesca vanno a farsi un bel bagno nelle acque turchesi di Pianosa. Pianosa su di me ha sempre esercitato un grande fascino, il tempo passa in un attimo e come spesso succede la nave suona perché è già l’ora di partire. Soliti saluti dalla poppa e di nuovo in navigazione in direzione di Rio Marina. Rifacciamo la bella strada del Volterraio, questa volta non avendo ritardi ce la godiamo appieno, poi prendiamo un kayak dalla base di Procchio per portarla all’Iselba, punto di partenza delle escursioni in kayak dal Golfo di marina di Campo.