Il Compleanno
Mai e poi mai avrei pensato di essere sull’Isola per il mio compleanno.
Ci pensavo spesso, mi vedevo in Marocco, Algeria, Tunisia e invece Elba, si vede che doveva anda’ così. 
Non è un compleanno qualunque perché proprio un anno fa ho deciso di intraprendere questo viaggio, mi prendo in giro da solo, parlo di giro del mondo ma sono alla Bonalaccia e domani parto per il Giro dell’Isola in canoa, c’è anche Cinghio, il mitico furgone del Viottolo, è tornato a casa. Per me Cinghio è una creatura animata, un amico e un complice, gli avevo accennato a viaggi nel mondo e invece poi l’ho lasciato qui, comunque è in buone mani, Ruggero, gusti musicali a parte, ne rispetta la personalità e lo porta spesso sulli sterrati di Calamita, i suoi preferiti, menomale che non è finito in mano allo Zuccotti, non me l’avrebbe perdonata mai.
Vado a internet e faccio il solito giro di siti sempre uguale Africa, Europa, Italia, Elba: www.elbareport.it   www.elbaeumberto.com   www.ilviottolo.com  www.fiorentina.it e poi passo da Nonna, mi riconosce e mi saluta ma ha perso la sua proverbiale brillantezza, mi sembra anestetizzata lontana da quella che avevo salutato a dicembre, arrabbiata e disperata ma con lampi di una lucidità fulminante, quando gli dissi che partivo per fare il giro del mondo, mi guardò in silenzio, fredda come uno scanner e poi con un lampo di luce negl’occhi di cielo mi disse fiera “fai bene” , la ritrovo mite e mansueta, probabilmente sta meglio ora ma mi piaceva di più quella di dicembre. I suoi racconti venivano fuori a fatica, li teneva nascosti imballati dentro coperte scure e spesse perché troppo spinosi, facevano male, a volte quando eravamo da soli uscivano, erano  sempre velati di dolore e rancore per un destino maledetto che l’ha costretta a diventare dura e scaltra per andare avanti, e un rammarico infinito per una dolcezza repressa che non c’è l’ha mai fatta a venire a galla nemmeno coi figli.     
Nonna Onelia e Sofia, un secolo di storia, quattro generazioni le separano e le uniscono, la più giovane e la più vecchia della famiglia, in questi sei mesi di assenza sono loro quelle che sono cambiate di più, chissà come sarà il secolo di Sofia.
Pagaie e sacche stagne, le tende, le corde e i moschettoni, salvagenti, paraspruzzi, torce, sacchi a pelo e pronto soccorso e il fondamentale nastro americano. C’è tutto sono le stesse cose dell’ultimo giro del duemilasette, quello con gli svedesi. Oggi arrivano i pagaiatori, due li conosco Simone e Ilaria due ragazzi con cui ho fatto un escursione di giornata lo scorso anno.
Chiamo Lorenzo e gli dico che quando torno dal giro dell’Isola si va a dormi’ alla montagna con le tende con tutta la banda dei bamboli di San Piero e poi vado a Filetto dove mamma ha preparato la torta. Mi diverto a giocare con Nicol e Sofia agli indovinelli e a Peter Pan, il nostro gioco preferito, lo zio è un ruolo favoloso leggero e spassoso. La fregata è che devo andare via presto perché un canoista è al porto che mi sta aspettando. Andiamo con Serena al Porto, Carlo è un tipo tranquillo, lo lascio a mangiare e finalmente vado a trovare i mi nipoti maschi Matteo e Giacomo, i Bimbi di Paolo e Cate, Matteo mi salta al collo e poi mi mostra orgoglioso quaderni e game boy , e Giacomo sempre più bello e poderoso mi fa capire che si ricorda di me accompagnandomi a un vassoio di bigné al cioccolato, questa casa per me è un posto speciale, mi ci sento bene. Con Matte ci diamo appuntamento per l’escursione a la montagna (noi all’Isola il massiccio del Capanne lo chiamamo così) e mi mostra fiero la tenda che sta aspettando da troppo tempo sotto al letto.  
Accompagno Carlo in campeggio e incontriamo anche Simone, Ilaria, Lucio e Simona, mi stanno tutti simpatici a pelle, appuntamento a domattina in campeggio.