Monthgennaio 2009

Domenica 7 dicembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image  La domenica delle capate
Nell’appartamento di fianco si sentono dei gran colpi, è un montone che è stato chiuso in casa che a capate cerca invano di sfuggire al suo destino.
   

Sabato 6 dicembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image C’avemo un sito che è una ferrari
C’avemo un sito che è una ferrari, ora gli strumenti ci sono sta a me con testi, foto e filmati rendere sempre più interessante il racconto del viaggio, in realtà ho già in mente diverse modifiche ma ora le priorià sono altre. Gestire autonomamente tutti gli inserimenti, un lavoro comunque impegnativo che senza l’aiuto di Serena non riucirei a fare, fondamentale è anche l’aiuto di Roberto dalla postazione Bonalaccese.
Dal punto di vista gastronomico le cose migliori di Marsa sono i grigliaroli di pesce lungo le vie e le  pasticcerie, ce ne sono un paio di ottima qualità, ma la migliore è la S.Giovanni. Anche nei pagamenti ci sono sempre sorprese, il pasticcere mi regala le paste perché ho scelto la sua pasticceria, mentre il pesciaiolo stronzo pensando di ave’ a che fa’ col solito bischero europeo mi triplica il prezzo. Comunque il personaggio di riferimento è Joe l’americano, nato a New York da babbo egiziano e mamma greca, è così orgoglioso della sua americanità che quando gli chiedo lumi sull’Eid mi dice, con un sorriso degno del miglior figlio del paese dei biascia-cingomme, “è la festa del baffalo” capissi è un dramma comico, quando gli chiedo “cos’è” mi interrompe subito e con  l’immancabile sorriso mi dice con tono didattico “no Josè, Josè è spagnolo, mi chiamo Giovanni, Joe in italiano è Giovanni” e poi mi riracconta “io marinero visto il mondo the best Italia Spagna e Greca, sempre grande fiesta, in Africa mai fiesta, fiesta del baffalo non vedi niente”. Lascio Joe ai suoi monologhi e prendo la via di casa, la via più animata è quella dei macelli dove ci sono sempre più montoni parcheggiati sul marciapiede che mangiano gli avanzi delle verdure del mercato in attesa di essere sgozzati per la  festa.
   

Venerd?¨ 5 dicembre 2008 Marsa Matrouh ‚Äì Egitto

Image Il ricordo e la vergogna
Alla fine mi piace questo senso di casa, la colazione col pane tostato e la marmellata guardando il mare è un bel modo per iniziare la giornata. Comincia a esserci fermento sta per finire l’Haj, il pellegrinaggio alla Mecca che è uno dei cinque pilastri dell’islam e la gente si sta preparando all’Eid al-Adha detta anche Eid el-Kebir che tutte le persone incontrate in Marocco, Tunisia e Libia ci hanno descritto come la festa più importante dell’islam, la festa del sacrificio. Ogni famiglia mussulmana che se lo può permettere sacrifica un montone in onore di Allah. Comunque oltre al significato religioso che cercheremo di capire meglio nei prossimi giorni, si tratta di quattro giorni di festa che quest’anno diventeranno undici perché l’Eid che sarà lunedì si unirà al ponte del fine settimana che inizia oggi e a quello dell’undici. A Marsa Matrouh si cominciano già a vedere i primi villeggianti. 
Anche oggi sono una decina le ore  passate ad  internet, grazie a Michelangelo che è stato quasi tutto il giorno collegato con noi, elbaeumberto è pronto ad accogliere le ultime modifiche, la sezione video, i video all’interno del diario e un photostream più ampio nella galleria fotografica. Questo sito che è nato per mantenere un legame costante fra il viaggio e l’Elba è diventato un impegno ma anche una grossa soddisfazione e domani inshallah dovremmo avere tutto on line. E’ ormai mattina quando si rientra verso casa, incontriamo un ragazzo beduino non troppo lucido che mi parla dell’islam e mi ricorda l’eroica figura di Omar al Mukhtar e i misfatti di Graziani, reminescenze di un passato ancora vivo soprattutto fra le tribù beduine di questa parte d’Africa cui veniamo associati perché italiani a ulteriore prova di quano siano dannosi e duraturi nel tempo i danni provocati dalle violenze e dai soprusi delle guerre.
   

Gioved?¨ 4 dicembre 2008 Marsa Matrouh ‚Äì Egitto

Image  Bagno per soli uomini
Ancora una giornata estiva, troppo bella per non fare il bagno, nonostante il vento di ieri l’acqua è ancora calda, è un mare salatissimo e nuotando si sente proprio la consistenza dell’acqua. Serena è arrabbiata perché non può fare il bagno liberamente e non ha voglia di buttarsi in mare fasciata da mille cenci. Per una donna non è consentito fare il bagno in costume, almeno di non essere all’interno di una struttura turistica, oppure negli stabilimenti balneari solo per donne che a quanto pare sono sempre più di moda.
Le nottate le passiamo sempre a internet qui c’è una connessione molto veloce che ci sta permettendo un rapido trasferimento del materiale dei video dalle memorie alla rete.
Oggi il mi babbo finisce l’anni, lo sento su skype e gli faccio gli auguri.
   

Mercoled?¨ 3 dicembre 2008 Marsa Matrouh ‚Äì Egitto

Image Le trattative quotidiane
Giornata ventosa, qui quando è vento è come essere in una nuvola di polvere, del resto Marsa Matrouh è costruita su un deserto, si cammina nel souk e per le vie smerigliati dalla sabbia. Il commercio è l’arte araba per eccellenza, il mercanteggiare qualsiasi cosa è una regola non scritta come quasi mai scritti sono i prezzi. Bisogna trattare su tutto e lo stesso oggetto dallo stesso venditore da un giorno all’altro cambia prezzo. Poi sono tutti convinti che in quanto straniero sei pieno di soldi e quindi soggetto a una maggiorazione, a questo si aggiunge il fatto che Marsa Matrouh è una località turistica ed è anche la porta per andare alla famosa Oasi di Siwa, i pochi turisti che passano di qui di queste stagioni si fermano solo una notte per spezzare il viaggio per l’oasi e quindi sono polli da spennare e non clienti da fidelizzarsi. Comunque più di questi aspetti alla fine è proprio il gusto per il rito della trattativa che ti porta a interminabili discussioni per ogni acquisto. Per ogni oggetto che compri, dalle mele al latte, c’è sempre una trattativa e una serie di intermediari e tutti ci vogliono guadagnare qualcosa, alla fine se hai pazienza riesci quasi sempre a spuntare il prezzo “egiziano” ma se ti fai prendere dalla furia sei fregato. Fermarsi in un luogo e prendere una casa ti porta a vivere la quotidianità di un posto e questo è l’aspetto più interessante di questa sosta, è un arricchimento e comunque anche questo fa parte del viaggio.  
   

Marted?¨ 2 dicembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image Un velo di libertà
Stamattina non c’è un alito di vento, il mare è una lastra di vetro sopra un letto di sabbia candida, qui a Marsa Matrouh in estate ci sono decine di migliaia di bagnanti, ma anche in questa stagione c’è chi fa il bagno, del resto è normale il mare è bellissimo e fa caldo. Si sente che ci stiamo spostando verso est, verso i luoghi d’origine dell’islam, alle spalle della spiaggia spiccano i minareti affusolati tipici del medio oriente, chi fa il bagno lo fa vestito, le donne addirittura velate, ma anche gli uomini sempre con pantaloni e maglietta, anche se a noi sembra un incomprensibile sacrificio, qui è la normalità. Mi colpisce l’immagine di una ragazza seduta su una panchina bianca davanti al mare, è completamente celata all’interno di un vestito nero che le copre tutto, anche il volto. Per quanto possa sembrare assurdo è comunque anche un’immagine di emancipazione perché è raro vedere una ragazza da sola. Con questo burka che la cela completamente al mondo è come se fosse invisibile e quindi immune agli sguardi e alle attenzioni e impenetrabile nelle sue emozioni. Come tante volte mi è stato spiegato, per una donna essere completamente velata è una forma di libertà scelta e non imposta, però per quanto possa essere vero e “comodo” celare la propria immagine e le proprie emozioni, lo trovo in antitesi con l’idea di libertà. Per me rimane comunque un’immagine triste e di sconfitta vedere una donna costretta a nascondere la propria persona per sentirsi libera.
   

Luned?¨ 1 dicembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image I visti
Oggi è una giornata importante, gli uffici pubblici riaprono, ottenere il prolungamento del visto è fondamentale per il proseguimento del viaggio, c’è assolutamente bisogno di una sosta per  aggiornare il sito, spedire i servizi e preparare come si deve la risalita del Nilo. Andiamo all’ufficio visti, è un edificio piccolo con le finestre sbarrate e il cancello della porta allucchettato dall’interno, sembra una prigione. Ci sono tante persone, quasi tutti beduini egiziani in fila per ottenere visti per andare a lavorare all’estero. Come capita spesso ci individuano come stranieri e ci fanno passare avanti, aprono il cancello e ci richiudono dentro, ci fanno accomodare nella stanza del capo con il quale sono tutti molto ossequiosi e reverenziali. Il boss ci fa un po’ di domande e poi ci concede velocemente i sei mesi di soggiorno. Si compila i questionari, consegnamo le foto e la documentazione richiesta e attendiamo che sia completata la pratica. L’ufficio è mandato avanti da due donne che compilano un po’ tutto, mentre i gendarmi sono occupati a controllare la porta e a fabbricare scatole ritagliando cartoni. Il capo firma i documenti e custodisce i preziosi timbri che poi vengono apposti da il gendarme incaricato che tutto fiero appone timbri con grande energia e precisione, quando gli vengono bene se li guarda compiaciuto, ma quando sbaffa richiude velocemente i documenti impiastrando tutto d’inchiostro fresco e cercando di non farsi vedere dal capo. In una mezz’ora abbiamo risolto quello che sembrava il problema più difficile con poco più di un euro a testa, incredibilmente veloce ed economico soprattutto se confrontato col dispendio di soldi ed energie che sono stati necessari per passare meno di un mese in Libia. Torniamo in centro passando dal souk che come sempre è il luogo più vario e colorato e senza volerlo ci troviamo in mezzo a un concitato comizio di un predicatore di strada, è una predica così accalorata che la voce rimane strozzata ed esce un suono stridulo e contrariato. Tra la gente c’è chi accorre divertito come per assistere ad uno spettacolo, ma tante persone ascoltano seriosamente assai coinvolti dalle urla accalorate. In realtà non capisco niente di quello che dice ma nell’aria si sente forte la tensione, come se potesse scoppiare un tumulto da un momento all’altro. 
   

Domenica 30 novembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image  Uragano sull’Elba, Egitto calma piatta
E’ una giornata bellissima, estiva e stare chiusi a scrivere è un gran sacrificio, ma siamo qui per questo. In serata a internet leggo della grande mareggiata che c’è stata a Campo e mi metto in contatto con Massimo per saperne di più.
Per le vie ci sono diversi predicatori intorno ai quali si formano dei capannelli e ogni tanto parte anche qualche rissa, c’è un po’ di tumulto dovuto anche ai fatti della striscia di Gaza.  
   

Sabato 29 novembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

  Il giorno della varichina
Giornata dedicata alle pulizie di casa, alla fine siamo un po’ intossicati di varichina ma la casa è pulita. 
   

Venerd?¨ 28 novembre 2008 Marsa Matrouh – Egitto

Image  Il palazzo della spazzatura
Questa mattina è quasi tutto chiuso, è venerdì il giorno sacro dell’islam, gli uffici pubblici riapriranno lunedì quindi per il visto bisogna solo aspettare. Mi sembra che qui in Egitto la festività sia più osservata rispetto ai paesi magrebini che abbiamo visitato. Joe l’egizio-americano ci accoglie con il suo sorriso a trentaquattro pollici, cerca di convincerci a rimanere nel suo albergo, ma voglio cercare un appartamento. Davanti alla moschea c’è una gran folla e anche tanti militari armati, gli altoparlanti diffondono per la via la predica accalorata dell’imam. Negli sguardi della gente che si avvicina al luogo di preghiera si vede forte l’indottrinamento coranico, c’è un’atmosfera strana che sa di fanatismo, accentuata dal fatto che le poche donne che si vedono passare, spesso sono completamente velate di nero, addirittura alcune hanno il velo anche sopra gli occhi. La città è grande, sul lungo mare ci sono decine e decine di palazzi vuoti, sono strutture turistiche, giriamo un po’ alla ricerca di un appartamento. Le differenze con la Libia sono enormi, tra i paesi che abbiamo visto quello più simile all’Egitto è sicuramente il Marocco, anche qui ci sono tanti carretti trainati dai ciuchi che si muovono per le vie del paese. Uno dei servizi fatti con gli asini è quello del trasporto dell’acqua, si vedono passare continuamente dei carretti con sopra una botte che portano l’acqua alle case e alle varie attività compreso il lavaggio auto che in pratica consiste in due bidoni d’acqua sull’angolo della strada, un bidone di sapone e un po’ di cenci. Anche qui è un continuo costruire lungo la costa, ma non ci sono i cantieri futuristici di Tripoli, la sabbia viene caricata dalla spiaggia con la pala sui soliti carretti trainati dagli asini. Un’altra caratteristica è che ci sono tantissimi militari, ci sono caserme dappertutto, a ogni angolo di strada e davanti a ogni edificio pubblico o turistico ci sono sempre un paio di militari e poi c’è tanta spazzatura soprattutto la plastica che vola ovunque. Il lungomare si affaccia su una bella spiaggia bianca e il mare è turchese. Ci spostiamo verso ovest alla ricerca di un alloggio, ma troviamo solo strutture chiuse, entriamo in un palazzo, un misto di puzzo di piscio e spazzatura ci da il benvenuto, come inizio non è un granché. C’è un ragazzo alla portineria e iniziamo una trattativa, si parte da centocinquanta pound al giorno, uno sproposito rispetto ai trenta a notte dell’albergo di Joe, nel frattempo arriva quello che sembra essere il boss, è un tipo strano con la faccia mefistofelica, espressione da trafficone e look da cameriere vesuviano in libera uscita. Inizia un giro di appartamenti, ne vediamo svariati, alla fine scegliamo proprio il palazzo della spazzatura, ci piazziamo al quinto piano, l’appartamento è spazioso e panoramico, c’è l’energia elettrica e l’acqua calda, anche il prezzo è buono e rispetto alla rampa di scale che è una vera e propria discarica non è nemmeno troppo sporco. L’obbiettivo di giornata è raggiunto, andiamo a prendere i bagagli da Joe che comunque si dimostra persona estremamente gentile e ricca di consigli e poi pesce alla griglia e internet.