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I graniti animati
Svegliarsi a Sansone è sempre uno spettacolo, specialmente quando il mare è piatto come stamani, le rocce bianche si illuminano con la prima luce e nel silenzio guardi il mare trasparente e l’Enfola e ti senti un privilegiato. Mi tuffo e me ne vado al largo, mi godo questa pace mentre faccio il morto a occhi chiusi respirando il profumo del mare e di tanti ricordi. Dal viottolo cominciano a calare i turisti, è l’ora di partire. Basta un colpo di reni e il kayak scivola in mare leggero scorrendo sopra le ghiaie della spiaggia. Passiamo dentro il faraglione e poi si inizia il periplo dell’Enfola, tutto scoglio scoglio fino alla grotta dello Sbruffo, inaspettata col suo mimetizzato ingresso a bocca di squalo e sorprendente con la luce che filtra dal mare e dall’alto, perché in realtà più che una grotta è un pozzo nel mare. Si prosegue, l’Enfola, gli scogli del Salto, il Viticcio e poi la macchia che scende a sfiorare il mare. Le rocce belle della Cala delle Fate, il Forno e Scaglieri, l’arenile grande della Biodola e la spiaggetta del Porticciolo. Ci fermiamo, qui il mare è sempre calmo con qualsiasi vento   è per questo che già nell’antichità veniva sfruttata come approdo dagli Etruschi, come testimoniano i tanti “schiumoli”(scorie della lavorazione del ferro) in acqua e sulla spiaggia. Qui incontro  Marlies un’amica tedesca che risiede all’Elba ormai da tanti anni, parliamo del viaggio e dei progetti futuri. Passiamo a mollo le ore più calde, mi sento chiamare, c’è Francesco coi suoi zii che hanno seguito il viaggio sul sito di elbaeumberto e sono stati aggiornati delle disavventure marocchine da Elbareport. Francesco è uno dei tanti bimbi che veniva alle escursioni “dell’Isola dei Bimbi” fin dall’inizio, è stato uno dei primi insieme a suo cugino Giovanni, all’inizio è pietrificato poi mi chiede del viaggio e quando torno per ricominciare a fare le gite come prima, gli vorrei dire che le escursioni non si sono mai fermate e che continuano, ma intanto lo porto a fare un giretto in kayak e gli dico che lunedì se vuole si va a dormire a la montagna con le tende.
Si parte, il gruppo è un gruppo atletico, facciamo un tratto lungo tutto sotto costa, la Guardiola, Procchio, Spartana, la Paolina con la spiaggia rovinata da una assurda concessione (non ce l’ho con chi ci lavora ma con chi permette certi obbrobri sì) ma il mare sempre bello e poi la verde costa ricoperta da una macchia rigogliosa di lecci e scope fino alla Punta della Madonna. Dobbiamo fare una sosta in farmacia e ci fermiamo a Marciana Marina, lasciamo i kayak accanto al noleggio di Pico per la sosta marinese. Con la luce giusta si riparte, una volta doppiata la Diga, superiamo la torre e la spiaggia della Fenicia, inizia un crescendo di bellezza selvaggia, i graniti potenti del Nasuto, le acque verdi e celesti della Ripa Barata, la Caletta, la Cala in un alternarsi di graniti e rocce metamorfiche. La luce bassa rende caldo il colore della roccia e le ombre lunghe ne esaltano le forme, e così le rocce si animano in forme di mostri benevoli. Entriamo dentro la baia di S.Andrea e atteriamo sulla stretta lingua di sabbia, lascio i kayak al noleggio di Daniele che fin dal primo giro Isola, nel lontano novantacinque, mi si è dimostrato amico. Il tramonto dalle Coti Piane è uno spettacolo imperdibile, il mare è fermo, totalmente diverso dall’ultima volta che sono venuto qui, poco prima di partire per il giro del mondo per vedere una mareggiata con Serena.
Fra piacevoli racconti si conversa fino a tardi, ce ne andiamo a dormire sulle coti che è già domani. Anche qui, contrariamente a quello che la maggioranza delle persone pensa, si dorme divinamente, basta scegliersi le coti sagomate giuste.
Il cielo dell’ovest è il più luminoso e la luce di migliaia di stelle si riflette nel mare e nei cristalli di ortoclasio che tempestano le sinuose sagome dei graniti illuminandoli.