E’ dal primo giorno a Midelt che cerco di entrare nella biblioteca, cerco delle carte con indicate le piste di montagna per ricostruire più esattamente possibile la traversata dell’Atlante. È un centro bello il responsabile che mi mandava sempre indietro con mille scuse stamani è tutto gentile e servizievole, prima non si poteva perché c’era il re. In realtà è un centro polifunzionale molto bello con una scuola per disabili, una sala conferenze, un museo e una grande biblioteca, peccato che i libri sono tutti sotto chiave esposti come cimeli e le carte non si possono vedere, però ci danno dei dolcini boni, probabilmente avanzati dai festeggiamenti reali.
Il responsabile del centro tesse grandi lodi al giovane re che sta rimodernando il paese e che aiuta i Berberi. Dopo mezz’ora da guida turistica col disco, comincia a venir fuori l’orgoglio Berbero, ma l’arrivo di due pancioni baffuti rovina tutto facendolo tornare cerimoniere senza opinione.
Mi sposto verso un cyber nella speranza di riuscire a spedire, appoggiati a un muro bianco is mimetizzano due ragazzi europei occhi spenti e bracci tatuati, sembrano meduse sciolte al sole.
Mi rattrista vedere che gli europei che si incontrano o sono inquadrati nei gruppi organizzati oppure sono alla ricerca di droghe. Il fondamentalismo islamico per come lo vedo io da qui è un movimento “intellettuale” lo si respira a volte nei cyber, sicuramente non fra i contadini o i pastori e trae forza da questi esempi sciatti di occidente, e sona più o meno così: “guardateli, pecoroni o larve”. Sicuramente se fossi un ragazzo di una città araba ne sarei affascinato.