A Ventimiglia cambio veloce per Nizza su un treno francese. La famosa costa azzurra molto cementificata e Montecarlo con i suoi lussuosi panfili, un’ora a Nizza per fare colazione con cioccolata, baguette e marmellata e poi un treno confortevole fino a Montpellier.
Il cielo si apre e i colori sono familiari, c’è tanto pino di Aleppo e poi sughere, lecci e ginestre, i vitigni sono estesi e molto bassi, il colore del terreno alterna il giallo all’ocra tendente all’arancione.
Image A Montpellier (nella foto) c’è un gran sole, la città è viva e allegra una vigilia di Natale che sembra primavera. Montpellier è multietnica, ma si respira l’aria gitana della Camargue, dopo tre ore piacevoli si riparte in treno direzione Barcellona. Il treno spagnolo è più vecchio e meno ordinato, ma più spazioso e colorato, dai finestrini si vedono i famosi cavallini bianchi, sorge una splendida luna piena e il riscaldamento a palla del treno porta l’Africa a bordo. Faccio amicizia con un bimbo di 2-3 anni. Arriviamo a Barcellona alla stazione franca alle 21,45 in un’ambientazione surreale, la stazione è deserta e tutto serado è la vigilia di Natale. Hotel davanti alla stazione, poi in giro nella città vecchia, c’è un concerto nella cattedrale stracolma di gente, ma alla messa di natale preferisco una cena che risulta molto difficile tutti stanno chiudendo, quando sto per perdere la speranza un accogliente taverna, totani ripieni e patate al baccalà Buon Natale